L’importanza dei dati meteo in agricoltura è indiscussa e ogni agricoltore sa bene che l’organizzazione del lavoro e le decisioni a medio/lungo periodo sono basate proprio sulle previsioni meteo e sull’andamento stagionale o climatico della zona.
Questi dati diventano ancora più importanti se si considera che grazie a loro agricoltori e tecnici possono affidarsi a modelli previsionali per il calcolo della fenologia, delle fitopatie, dei bilanci irrigui e nutritivi. Di conseguenza, per le aziende agricole è fondamentale poter contare su dati meteo/climatici con elevato livello di affidabilità.
La piattaforma Agricolus utilizza stazioni meteo fisiche, localizzate in punti strategici dell’azienda, in grado di fornire dati accurati in modo continuativo con intervallo temporale orario.
Oltre a questa tipologia di stazione, Agricolus ha deciso di avvalersi delle stazioni meteo virtuali (o punti virtuali) di meteoblue, provider di servizi meteo di alta qualità a livello mondiale.
Stazioni meteo virtuali: cosa sono?
Le stazioni meteo virtuali sono punti identificati da coordinate geografiche per i quali i dati meteo vengono simulati sulla base di informazioni provenienti da stazioni fisiche vicine. Questo viene fatto attraverso modelli previsionali meteo che, tenendo conto di diverse caratteristiche del territorio, riescono a stimare le diverse variabili metereologiche nel punto prescelto.
Stazione meteo fisiche e virtuali: tecnologie a confronto
I punti meteo virtuali hanno un costo di circa 10 volte inferiore rispetto alle stazioni fisiche.
Dal punto di vista strettamente tecnico essi non hanno necessità di manutenzione e non creano intralcio alle lavorazioni. Questo significa che possono essere localizzati nei luoghi più rappresentativi dell’azienda, senza bisogno di considerare l’accessibilità o l’ingombro della stazione, come invece accade con le stazioni meteo fisiche.
In ultimo, i punti meteo virtuali sono in grado di fornire dati meteo con continuità, senza pericolo di malfunzionamenti.
Dall’altro lato, i dati ottenuti da punti meteo virtuali possono essere meno affidabili di quelli ottenuti dalle stazioni meteo fisiche, poiché derivano da modelli previsionali che sono talvolta soggetti ad errori.
I dati sono simulati ad una risoluzione di circa 3 x 3 km: la minore affidabilità può rappresentare un limite al loro utilizzo, specialmente se si è soliti utilizzare i modelli previsionali con elevata sensibilità.
Quando è bene utilizzare l’una o l’altra tecnologia?
La preferenza di adottare stazioni meteo virtuali o fisiche dipende strettamente dal costo-opportunità nei diversi contesti aziendali.
È bene considerare che il numero di stazioni meteo installate in azienda dovrebbe essere proporzionale al numero di contesti microclimatici in cui si trovano i diversi campi.
Infatti, i dati registrati dalle stazioni meteo dovrebbero essere rappresentativi dei campi a cui esse sono associate: questo significa che in aziende con campi contigui e giacitura ed esposizione uniforme può essere sufficiente l’installazione di una sola stazione meteo.
Al contrario, in aziende con campi disseminati in diverse località, una sola stazione meteo può non fornire dati affidabili per tutte le località in cui i campi sono ubicati.
Un’altra considerazione da tenere a mente è che, in zone marginali o di difficile accesso, l’installazione e la manutenzione di stazioni fisiche può essere particolarmente onerosa, mentre il livello di accuratezza necessario può essere limitato.
In ciascun contesto aziendale bisogna quindi effettuare un’accurata analisi dei bisogni tecnici e degli aspetti economici per trovare una soluzione personalizzata ed efficace.