S.I.G. 2015
Il S.I.G. 2015 è una sperimentazione che si colloca nell’ambito dell’agricoltura di precisione ed ha lo scopo di raccogliere i dati per realizzare un software di supporto alle decisioni (DSS) da applicare alle colture in pieno campo.
Con i dati raccolti verranno realizzate specifiche mappe tematiche che individuano aree omogenee all’interno della coltura. Da queste mappe si otterranno mappe di distribuzione del fertilizzante, che indicheranno come effettuare una concimazione differenziale a seconda delle diverse caratteristiche individuate.
Il progetto è portato avanti da una ATI composta da TeamDev, insieme a CRATIA e ad aziende partner per la sperimentazione.
Queste sperimentazioni costituiranno uno studio di partenza per determinare il miglior workflow per realizzare mappe di distribuzione, elemento che sarà al centro dell’applicativo DSS.
Il fine principale di un DSS (Decision Support System) come questo sarà quello di consentire l’estrazione, in tempi rapidi, delle informazioni necessarie a supportare e migliorare in termini di efficacia il processo decisionale da dati opportunamente strutturati.
L’applicazione delle tecniche di Precision Farming alla gestione delle colture, basate sulla gestione eterogenea degli appezzamenti, permetterà di migliorare la produzione agricola, minimizzare i danni ambientali per un uso più contenuto dei prodotti, elevare gli standard qualitativi della produzione e ottenere un risparmio economico conseguente alla razionalizzazione delle operazioni colturali.
L’applicativo sarà basato su tecnologia Esri (Environmental Systems Research Institute), leader mondiale nei Sistemi Informativi Geografici, e Microsoft ed è suddivisibile in una parte server e in una client. La potenza di calcolo sarà affidata all’infrastruttura server che sarà appositamente sviluppata per essere ospitata in un ambiente di cloud computing.
La StoryMap
Espansione Geografica del fitofago Halyomorpha halys e prospettive di difesa biologica
Espansione Geografica del fitofago Halyomorpha halys e prospettive di difesa biologica.
Halyomorpha halys (Stal, 1855) è un Hemiptera Pentatomidae: un insetto invasivo polifago, originario dell’Estremo Oriente, rilevato a partire dal 1998 negli Stati Uniti e a seguire in alcuni paesi europei tra cui l’Italia.
E’ una specie di cimice dannosa per l’agricoltura che in questi ultimi anni ha ampliato notevolmente il suo areale di diffusione aumentando l’intensità del danno.
La specie è estremamente polifaga e può causare danni estesi alla frutticoltura (soprattutto alle Rosaceae) e all’orticoltura (soprattutto Fabaceae).
L’insetto per nutrirsi perfora con un apparato boccale pungente-succhiante i tegumenti della pianta ospite portando alla formazione di fossette o aree necrotiche sulla superficie esterna dei frutti, la punteggiatura della foglia, la perdita di semi, e l’eventuale trasmissione di patogeni vegetali (fitoplasmi).
La StoryMap
Mal dell’esca della vite
Il mal dell’esca della vite è una sindrome dovuta all’azione di vari funghi che attaccano il legno della pianta ospite e provocano importanti danni al vigneto.
Il nome “esca” deriva dall’impiego del legno delle piante malate come combustibile (esca) per accendere il fuoco, dato che la malattia le essiccava. Il mal dell’esca è una malattia nota fin dall’antichità: già ai tempi dei Romani e dei Greci ne erano stati osservati i sintomi, ad esempio ne parlano Catone il Censore (De Agri Cultura) e Gaio Plinio Secondo (Storia Naturale). Descrizioni maggiormente accurate sono state ritrovate in scritti risalenti al Medioevo, come nel Kitab al-Felahah di Ibn al-Awam, uno spagnolo vissuto a Siviglia alla fine del dodicesimo secolo dopo Cristo e nell’Opus Ruralium Commodorum di Piero De’Crescenzi, nato attorno al 1233 a Bologna. Solamente dal secolo scorso, e soprattutto in quest’ultimo decennio, si sono però approfondite le conoscenze sulla sua eziologia, biologia ed epidemiologia.
Il mal dell’esca è attualmente diffuso in gran parte delle aree viticole Mondiali, come si può vedere nella mappa a fianco, causando notevoli perdite economiche.