L’acqua rappresenta una risorsa fondamentale per qualsiasi attività umana e soprattutto per quella agricola. Purtroppo però non è disponibile in quantità illimitata ed è sempre più importante razionalizzarne l’utilizzo.
Gli strumenti di supporto alle decisioni (DSS) permettono un’efficace programmazione degli interventi irrigui, fornendo all’agricoltore indicazioni precise su “quando” e “quanto” irrigare (in inglese si parla di irrigation scheduling).
Uno degli approcci più utilizzati per formulare un consiglio irriguo consiste nel calcolo del bilancio idrico.
Per capire questo metodo è indispensabile innanzitutto comprendere come l’acqua si rapporta con il suolo, poiché è il suolo che la riceve e immagazzina per renderla disponibile all’assorbimento delle piante.
Il rapporto tra acqua e suolo
Dopo una pioggia o un’irrigazione abbondante, il terreno si satura di acqua e raggiunge la cosiddetta capacità idrica massima (CIM). Tutti gli spazi presenti tra le particelle del terreno (quelli di grandi dimensioni chiamati macropori, quelli piccoli chiamati micropori) sono riempiti di acqua.
L’acqua presente nei pori più grandi non ha particolare utilità per le piante e si muove rapidamente dagli strati più superficiali a quelli più profondi per effetto della forza di gravità, evitando così che ci sia asfissia radicale.
Quando tutti i macropori si sono svuotati, si dice che il terreno si trova alla capacità di campo (CC). Ciò avviene circa due giorni dopo un’abbondante pioggia o irrigazione. L’acqua residua è quindi trattenuta nei micropori per capillarità e costituisce una riserva di grande interesse per la vita delle piante.
L’umidità del suolo inizia quindi a diminuire per via dell’evaporazione diretta dalla superficie del suolo e dell’assorbimento di acqua da parte delle radici.
Più l’umidità del terreno decresce, più aumenta lo sforzo richiesto alle piante per assorbire l’acqua presente, fino ad arrivare ad un contenuto idrico, chiamato punto di appassimento (PA), in cui l’acqua non riesce più ad essere assorbita dalle piante, poiché trattenuta dal terreno con una tensione troppo elevata.
La quantità di acqua contenuta tra la capacità di campo e il punto di appassimento rappresenta la cosiddetta acqua massima disponibile o semplicemente acqua disponibile (AD) ed esprime la capacità di un suolo di immagazzinare acqua.
Il valore AD dipende dalla tipologia di suolo ed è calcolato rispetto allo strato di terreno esplorato dalle radici. Di tutta l’acqua disponibile, però, solo una frazione è facilmente utilizzabile dalla pianta senza che insorgano condizioni di stress idrico (circa il 40-60%).
Il consiglio irriguo: quando e quanto irrigare
I sistemi di supporto alle decisioni basati sul calcolo del bilancio idrico forniscono informazioni sul contenuto di umidità del suolo e restituiscono un consiglio irriguo su quando e quanto irrigare.
Per procedere al calcolo è necessario conoscere le voci in entrata e in uscita al volume di suolo considerato.
Tra le voci in entrata abbiamo le precipitazioni, l’irrigazione e eventuali apporti per risalita capillare da acque di falda. Le voci in uscita sono invece date da evaporazione, traspirazione, acqua persa per percolazione profonda e acqua persa per ruscellamento superficiale.
Il momento più opportuno per irrigare si ha quando il deficit (la quantità di acqua necessaria per riportare il suolo alla capacità di campo) supera una certa soglia critica, che di solito coincide con la riserva di acqua facilmente utilizzabile.
Il volume di acqua che deve essere apportato al suolo è invece pari a quello necessario per riportare il terreno alla capacità di campo o a un livello lievemente inferiore, ma comunque ottimale.
Nel calcolo del volume da somministrare bisogna anche tenere in considerazione che durante l’adacquamento si verificano delle perdite di acqua legate all’efficienza dei diversi metodi irrigui.
Modello irrigazione in Agricolus
La piattaforma Agricolus fornisce un consiglio irriguo su quando irrigare e quanta acqua somministrare che si basa proprio sul metodo del bilancio idrico. In questo modo l’acqua nel suolo si mantiene sempre entro livelli ottimali per la coltura.