Il frumento è da sempre la coltura agraria per eccellenza, materia prima di prodotti tipici italiani riconosciuti in tutto il mondo.
Questa coltura è soggetta all’attacco di molteplici microrganismi, responsabili di diverse malattie: i principali sono funghi che colpiscono la spiga e possono produrre micotossine altamente temibili, poichè tossiche per l’uomo e gli animali in allevamento.
Avversità legate all’intensificazione colturale
Nonostante le dimensioni medie aziendali del territorio italiano siano abbastanza ridotte, ampie aree geografiche sono coltivate con un’unica specie vegetale, diversificate molte volte in una o poche altre varietà. Questo ha causato la rottura dell’equilibrio che si ha fra lo sviluppo di una malattia, la sua diffusione e la resistenza della pianta stessa.
La conduzione intensiva delle colture crea un ambiente ancora più favorevole allo sviluppo dei parassiti: le elevate densità, le concimazioni troppo insistenti e le irrigazioni che aumentano la vigoria della coltura e ostacolano la circolazione dell’aria accrescono infatti umidità e temperatura.
Principali fitopatie del frumento
Le principali fitopatie del frumento si possono distinguere in due categorie: quelle che colpiscono la porzione basale e le radici, conosciute come “mal del piede”, e quelle che attaccano l’apparato fogliare.
Nel primo caso, diversi microrganismi sono i colpevoli di questa alterazione e sono i primi ad attaccare le coltivazioni di frumento.
Nel secondo caso invece, la diffusione è molto variabile negli anni. Tra le malattie dell’apparato fogliare ricordiamo l’oidio, causato da Blumeria graminis f.sp. tritici, la Septoriosi e la ruggine gialla e bruna, causate rispettivamente da Puccinia striiformis e Puccinia recondita f.sp. tritici.
La ruggine gialla si manifesta in un intervallo di tempo ridotto, che termina al raggiungimento dello stadio fenologico della botticella. La ruggine bruna, invece, compare alla levata ma può persistere fino al termine del ciclo colturale.
Infine, va ricordata la fusariosi che, soprattutto negli ultimi anni, è particolarmente temuta per la produzione di micotossine e quindi per il risvolto di carattere sanitario.
Soluzioni per la gestione del frumento
Assumono quindi un ruolo fondamentale tutti quegli strumenti dell’Agricoltura 4.0 che permettono di monitorare grandi estensioni anche da remoto per individuare tempestivamente l’insorgenza di queste malattie e intervenire in modo efficace, limitando i danni e la perdita di produzione.
Indici di vegetazione
Gli indici di vegetazione elaborati da immagini satellitari si traducono in utili informazioni per la gestione del frumento: servono a identificare le aree soggette a stress e la loro evoluzione nel tempo.
Tali indici sono disponibili a seconda della risoluzione spaziale collegata al satellite, che nel caso del Sentinel 2 utilizzato nella piattaforma Agricolus è di cinque giorni.
App per effettuare il crop scouting
Le criticità localizzate attraverso l’analisi delle immagini satellitari devono essere integrate con le informazioni raccolte in campo.
Gli strumenti di crop scouting per la geolocalizzazione dei dati, come la app mobile Agricolus Farmer, hanno un impatto molto positivo sull’attività di monitoraggio: si ottimizza infatti il tempo dedicato ai rilievi, perché vengono monitorate solo le aree più critiche in modo rapido ed efficiente.
In conclusione, nonostante le sfide da affrontare siano molteplici, le nuove tecnologie arrivano in soccorso degli agricoltori e permettono di migliorare le performance delle operazioni svolte e salvaguardare il raccolto.