Passeggiando in un qualsiasi vigneto, ci si accorge di essere circondati da diversi insetti, utili o dannosi, che sono parte integrante dell’agroecosistema.
Concentrandoci su quelli dannosi, possiamo definire due tipi di danno prodotto: diretto e indiretto. Per “diretto” solitamente ci si riferisce a quello imputabile all’azione fisica (trofica o di ovideposizione) dell’insetto.
Quello “indiretto” invece, può essere di varia natura e molto spesso rappresenta il problema maggiore. Per fare un esempio, la puntura di un insetto su un acino è un danno diretto, le muffe e i marciumi che si possono instaurare a seguito della puntura è chiaramente un problema indiretto.
Gli insetti vettori nel vigneto
In questo articolo ci occuperemo di una categoria particolare di danni indiretti che gli insetti del vigneto possono causare: la trasmissione di patogeni.
Cominciamo con il dire che le principali patologie trasmesse da insetti alla vite hanno come agente eziologico virus e batteri (di cui alcuni molto particolari, chiamati fitoplasmi). I loro principali vettori sono insetti biologicamente molto simili alle comuni cimici: gli omotteri, raggruppamento che comprende cicaline, cocciniglie, mosche bianche, afidi e molti altri.
Cosa rende questi insetti così efficienti nel trasmettere patogeni? La risposta è semplice: ‘l’evoluzione’. Stiamo infatti parlando di insetti che hanno evoluto una tecnica particolare di nutrizione: usano un sofisticato apparato boccale chiamato pungente-succhiante (che potremmo approssimare grossolanamente ad una siringa), grazie al quale si nutrono dei vasi linfatici della pianta in maniera non distruttiva. Tramite quest’azione di nutrizione si muovono molti patogeni.
Andiamo a conoscere le coppie più famose:
1. Legno nero – Hyalestes obsoletus
Malattia causata da un fitoplasma (particolare batterio sprovvisto di parete) che porta a ingiallimenti fogliari, accartocciamenti, mancata lignificazione dei tralci e disseccamento dei grappoli. Il patogeno ha come riserva di infezione le erbe spontanee come ortica e convolvolo, diffuse abbondantemente nei vigneti italiani. H. obsoletus si nutre di queste piante e, occasionalmente, della vite, alla quale trasmette il pericoloso patogeno.
2. Flavescenza dorata – Scaphoideus titanus
Sintomatologicamente questa malattia (sempre causata da un fitoplasma) è molto simile al legno nero e ha come principale vettore S. titanus. Questo insetto è una cicalina ampelofaga, cioè che vive e si nutre unicamente della vite, dove compie una sola generazione all’anno. Originaria del Nordamerica, è stata introdotta accidentalmente in Europa negli anni ’60.
3. Accartocciamento fogliare – Coccidae e pseudococcidae
Malattia associata ad un complesso di virus con sintomatologia differente e dipendente dalla varietà della vite. Si presenta con alterazioni cromatiche (clorosi/arrossamenti) e accartocciamenti dei margini fogliar,i portando a ritardi di maturazione e significativi cali di produzione. Viene attivamente trasmessa attraverso cocciniglie (Pulvinaria vitis, Planococcus ficus, Pseudococcus longispinus, Pseudococcus viburni, Pseudococcus calceolarie, Pseudococcus maritimus).
4. Malattia di Pierce – Insetti xilemomizi
Malattia attualmente non presente in Italia ma endemica negli Stati Uniti. È causata da un ceppo del batterio Xylella fastidiosa. Con una sintomatologia simile a quella causata da altri ceppi di X. fastidiosa, questa infezione causa disseccamenti fogliari diffusi e porta alla morte della pianta nell’arco di pochi anni. Essendo un batterio che vive nello xilema, solo omotteri xilemomizi sono in grado di acquisirlo e trasmetterlo efficacemente. Esempi di vettori sono Graphocephala atropunctata, Homalodisca vitripennis e Philaenus spumarius.