La diffusione dell’utilizzo delle immagini satellitari in agricoltura ha favorito la ricerca di nuovi indici di vigoria: allo stato attuale infatti se ne contano circa un centinaio.
Gli indici di vigoria sono correlati tra loro, ma ognuno di essi risulta più efficace se utilizzato in specifiche condizioni della coltura.
Quali indici di vigoria utilizzare
L’indice più diffuso è l’NDVI, ma ne esistono anche altri:
- NDVI (Normalized Difference Vegetation Index): è l’indice di vegetazione più diffuso. Si calcola come rapporto tra la differenza e la somma della riflettanza nel vicino infrarosso e nel rosso.
- GNDVI (Green-NDVI): ha un comportamento molto simile all’NDVI. Si calcola come rapporto tra la differenza e la somma della riflettanza nel vicino infrarosso e nel verde.
- SAVI (Soil-Adjusted Vegetation Index): è simile all’NDVI, ma applica un valore di correzione per ridurre l’effetto del suolo nudo. Funziona bene anche con copertura vegetale bassa e permette di confrontare campi con suoli molto diversi.
- WDRVI (Wide Dynamic Range Vegetation Index): applica un fattore di correzione all’NDVI in modo da risultare efficace anche con vegetazione ben sviluppata.
- EVI (Enhanced Vegetation Index): è un indice basato sulla riflettanza del rosso, del vicino infrarosso e del blu. È sensibile prevalentemente allo sviluppo vegetativo, mentre è poco influenzato dalla greenness; grazie a questo indice è possibile calcolare il LAI (Leaf Area Index) per alcune colture.
Come scegliere un indice di vigoria
I diversi indici di vigoria possono risultare poco efficaci in determinate condizioni. In particolare, l’NDVI e il GNDVI saturano con vegetazione ben sviluppata che copre completamente il suolo (indice di area fogliare > 2); in questo caso è meglio utilizzare indici più resistenti alla saturazione, come il WDRVI.
Nelle fasi fenologiche iniziali, invece, la vegetazione è ancora poco sviluppata perché le piantine sono state appena trapiantate o la pianta si trova in ripresa vegetativa. In tal caso l’indice di area fogliare è basso e le differenze di NDVI potrebbero essere dovute a diversità di composizione del suolo: è quindi meglio utilizzare il SAVI, che elimina l’effetto del suolo nudo sull’indice.
Un altro indice molto interessante, più sensibile allo sviluppo vegetativo che alla greenness, è l’indice EVI da cui si calcola l’indice LAI: esso corrisponde numericamente all’indice di area fogliare (m2/m2) nel mais e nelle colture erbacee.
Riassumendo, è possibile identificare gli indici di vigoria utilizzabili in relazione all’indice di area fogliare (LAI).
Come si interpretano gli indici di vigoria
I valori degli indici devono essere interpretati in modo efficace, per fornire informazioni utili all’utente. Di seguito una breve guida:
NDVI, GNDVI, SAVI
Valore | Condizione |
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<0.1 | Suolo nudo o nuvole |
0.1 – 0.2 | Copertura vegetale quasi assente |
0.2 – 0.3 | Copertura vegetale molto bassa |
0.3 – 0.4 | Copertura vegetale bassa con vigoria bassa oppure copertura vegetale molto bassa con vigoria alta |
0.4 – 0.5 | Copertura vegetale medio-bassa con vigoria bassa oppure copertura vegetale molto bassa, con vigoria alta |
0.5 – 0.6 | Copertura vegetale media con vigoria bassa oppure copertura vegetale medio-bassa con vigoria alta |
0.6 – 0.7 | Copertura vegetale medio-alta con vigoria bassa oppure copertura vegetale media con vigoria alta |
0.7 – 0.8 | Copertura vegetale alta con vigoria alta |
0.8 – 0.9 | Copertura vegetale molto alta con vigoria molto alta |
0.9 – 1.0 | Copertura vegetale totale con vigoria molto alta |
WDRVI
Valore | Condizione |
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-1 | Suolo nudo |
1 | Copertura vegetale totale con vigoria molto alta |
LAI
Valore | Condizione |
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0 | Suolo nudo |
3 | Suolo completamente coperto da vegetazione |