La festa di San Martino, a cui simbolicamente si associa la maturazione del vino nuovo, coincide con l’inizio del nuovo anno agrario.
Già da molti decenni infatti l’11 novembre viene considerato un giorno importante per il mondo agricolo, che segna il passaggio dalla vecchia alla nuova annata agraria e caratterizza il periodo in cui si analizza la stagione appena conclusa e si stipulano i nuovi contratti.
Per tradizione le affittanze agrarie cominciano con il giorno di San Martino: rappresenta quindi l’intervallo di tempo che coincide con l’inizio e la fine delle principali attività di un’azienda agricola.
Innovazioni e tecnologie per la nuova annata agraria
Le tradizioni non vanno dimenticate, ma ritrovate e valorizzate: il settore agroalimentare necessita però di innovazioni per fronteggiare le criticità legate alla globalizzazione e il crescente impatto delle attività umane sull’ambiente.
L’Agricoltura 4.0 negli ultimi anni ha portato alla luce numerosi strumenti utili agli agricoltori, legandosi anche ad altri settori, come quello geo spaziale, e offrendo ad esempio la possibilità di monitorare da remoto i propri appezzamenti con un’alta risoluzione.
Questa tecnologia ha avuto grande impatto sullo sviluppo dell’agricoltura di precisione grazie all’elaborazione di mappe di prescrizione per la concimazione a rateo variabile sulla base delle condizioni della vegetazione in campo.
Si può quindi realizzare un monitoraggio da remoto affidabile mediante i rilevamenti da satellite e le misurazioni dirette svolte in campo, così da valutare i vari fenomeni riscontrati.
Tale lavoro produce un’enorme mole di dati che apre la strada alla creazione dei modelli previsionali, che stimano lo sviluppo delle colture e l’insorgenza di fitopatie, e dei Sistemi di Supporto alle Decisioni (DSS – Decision Support Systems), che integrano servizi avanzati di data management, Intelligenza Artificiale e Machine Learning.
Innovazioni per la filiera
Anche la filiera agroalimentare può trarre numerosi vantaggi dalle tecnologie che permettono di condividere dati, renderli sicuri e trasparenti. Come? Registrando informazioni relative alle attività svolte in campo, ai processi di lavorazione e trasformazione dei prodotti alimentari, che potranno raggiungere il consumatore finale, come prova di qualità.
Queste tecnologie garantiranno la sicurezza del consumatore, che sempre di più sarà correlata all’accuratezza dei dati prodotti e tracciati dai vari sistemi.