Nel 2019 la Commissione Europea ha dato vita al Mission Board for Soil health and food, dando alla salute dei suoli un ruolo centrale per assicurare uno sviluppo sostenibile e redditizio del settore agricolo.
Nel 2020, il Consiglio ha redatto il report Caring for soil is caring for life, fissando l’obiettivo di assicurare la salubrità del 75% dei suoli Europei entro il 2030: infatti il 60-70% di essi riscontra problemi dovuti a contaminazioni, residui di pesticidi, eutrofizzazione, salinizzazione e riduzione del contenuto di sostanza organica.
L’andamento del contenuto di sostanza organica nei suoli europei
Il carbonio organico totale (TOC) nei suoli europei sta diminuendo ad un tasso dello 0,5% annuo: tale tendenza va invertita, in quanto la sostanza organica è uno degli elementi più importanti per avere terreni fertili. Quest’ultima svolge azioni positive su struttura e fertilità chimica e libera nutrienti a seguito della mineralizzazione.
Un suolo si considera ricco di sostanza organica quando la sua presenza supera il 3%, ma già dal 2% può essere considerato mediamente dotato.
Fonte dell’immagine: Soil: the hidden part of the climate cycle
Il carbonio organico totale (TOC) nei suoli europei sta diminuendo ad un tasso dello 0,5% annuo: tale tendenza va invertita, in quanto la sostanza organica è uno degli elementi più importanti per avere terreni fertili. Quest’ultima svolge azioni positive su struttura e fertilità chimica e libera nutrienti a seguito della mineralizzazione. Un suolo si considera ricco di sostanza organica quando la sua presenza supera il 3%, ma già dal 2% può essere considerato mediamente dotato.
Fonte dell’immagine: Soil: the hidden part of the climate cycle
In Europa sono soprattutto le regioni del Mediterraneo a mostrare un basso contenuto di carbonio organico, come dimostrato dal lavoro svolto da Jones et al. (2003), dal quale si nota come gran parte dell’area mediterranea presenta valori bassi (< 2%) o molto bassi (< 1%). Tale condizione è causata principalmente dall’attività agricola intensiva svolta in queste zone, che impatta maggiormente sul contenuto di sostanza organica.
Fonte dell’immagine:THE MAP OF ORGANIC CARBON IN TOPSOILS IN EUROPE
In Europa sono soprattutto le regioni del Mediterraneo a mostrare un basso contenuto di carbonio organico, come dimostrato dal lavoro svolto da Jones et al. (2003), dal quale si nota come gran parte dell’area mediterranea presenta valori bassi (< 2%) o molto bassi (< 1%). Tale condizione è causata principalmente dall’attività agricola intensiva svolta in queste zone, che impatta maggiormente sul contenuto di sostanza organica.
Fonte dell’immagine:THE MAP OF ORGANIC CARBON IN TOPSOILS IN EUROPE
Le proprietà della sostanza organica
La sostanza organica contribuisce alla fertilità del suolo grazie ad alcune sue caratteristiche (Stevenson, Humus Chemistry, 1982):
- Colore: scuro, che facilita il riscaldamento del terreno;
- Ritenzione idrica: la SO può trattenere acqua pari fino a 20 volte il suo peso, migliorando le proprietà idriche di suoli sabbiosi;
- Combinazione con materiali argillosi: permette lo scambio di gas e aumenta la permeabilità;
- Chelazione: forma complessi stabili con vari cationi, aumentando la disponibilità di micronutrienti;
- Azione tampone: aiuta a mantenere un pH uniforme;
- Scambio cationico: aumenta la CSC dal 20 al 70%;
- Mineralizzazione: con cui vengono resi disponibili CO2 ed elementi nutritivi;
- Insolubilità: rende la SO poco soggetta alla lisciviazione;
- Combinazione con molecole organiche: incide sulla persistenza dei prodotti fitosanitari.
Di conseguenza, conservarla e salvaguardarla sono un investimento per la produttività della propria azienda agricola.
Come incrementare il contenuto di SO
Ogni suolo ha una propria capacità di contenere SO, che dipende direttamente dal contenuto di limo e argilla di quest’ultimo. La sostanza organica, una volta formatasi, è soggetta ad una lenta degradazione causata dall’attività microbica, che ne riduce il contenuto, liberando molecole utili alle piante.
Inoltre, lavorazioni frequenti del suolo causano una maggiore disgregazione dei complessi organici che così vengono persi più rapidamente.
In questo contesto sono state individuate alcune buone pratiche che consentono di mantenere un livello ottimale di sostanza organica nei suoli:
- apporto di biomasse ricche di sostanza organica come letame, scarti agroindustriali o compost;
- riduzione delle lavorazioni ed introduzione di pacciamature naturali;
- gestione delle rotazioni colturali con l’inserimento di colture di copertura o consociazioni;
- apporto di appositi prodotti che migliorano la qualità biologica dei suoli.
Oggi esistono macchine che permettono di svolgere lavorazioni sempre meno impattanti sulla qualità del terreno. Basti pensare al Controlled Traffic Farming, grazie al quale è possibile far seguire ai trattori traiettorie prestabilite, riducendo i fenomeni di compattazione del terreno.
Sempre più diffuse sono le lavorazioni minime o la semina diretta su sodo, con cui diminuisce ancora di più il disturbo del terreno, incrementando così il contenuto di sostanza organica.
Il valore aggiunto dell’agricoltura di precisione
Un altro aspetto importante nella gestione della SO è quello di poter misurare la sua variazione nel tempo, avendo così un riscontro sulla bontà delle pratiche svolte. Questo lavoro viene svolto tramite analisi di laboratorio onerose sia in termini economici che di tempo.
Agricolus, all’interno del progetto europeo CEBUS svolto insieme a RINA, sta lavorando allo sviluppo di un modello di bilancio umico in grado di fornire indicazioni sulla variazione del contenuto di sostanza organica nel suolo, in funzione delle pratiche effettuate, dell’andamento climatico e delle caratteristiche del terreno, offrendo un nuovo metodo di misurazione economico e affidabile.

Progetto CEBUS finanziato nell’ambito dei Bandi a Cascata del Programma NODES – Nord Ovest Digitale E Sostenibile, sostenuto dal MUR sui fondi PNRR MUR – M4C2 – Investimento 1.5 Avviso “Ecosistemi dell’Innovazione”, nell’ambito del PNRR finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU (Grant agreement Cod. n.ECS00000036).
In tal modo l’agricoltore può tenere facilmente sotto controllo ciò che accade in campo, così da rendere gli apporti più efficienti, favorire un incremento della fertilità e della resilienza del suolo e valutare l’effetto che determinate pratiche rigenerative hanno sulla sostanza organica del suolo.
Infine, grazie alla collaborazione con Rina, tali misurazioni possono essere certificate in modo semplice e digitalizzato, secondo standard che garantiscono trasparenza e affidabilità, portando sul mercato un prodotto rispondente all’esigenza di una maggiore sostenibilità dei processi produttivi.